Allora avevo un sogno, oggi ho la mia storia e la consapevolezza del mio presente. Mi sorprende come la pacatezza e l'attitudine alla riflessione che la maturità porta con sé, hanno sostituito l'incoscienza e la spavalderia dei vent'anni e m'intenerisco ripensando a tutto quello che ho potuto realizzare.
Alla fine degli anni '60, scopro sulla copertina di un disco che amavo molto di Ike & Tina Turner, la parola "Producer" e affascinato da questa nuova figura artistica, decido che quella sarebbe stata la mia professione. Cerco e trovo l'occasione: con i Pooh incido Tanta voglia di lei e Pensiero a cui seguono anni d'intenso lavoro e grandi soddisfazioni. Riascoltando album come Opera prima, Alessandra e Parsifal, si coglie tutta l'emozione e l'importanza del nostro incontro. Con i Pooh realizzo anche un altro grande progetto: per la prima volta in Italia un gruppo musicale in tournée con un'orchestra sinfonica nei teatri più prestigiosi. Probabilmente a spingermi a nuovi confronti musicali è la passione per la musica lirica che devo a mio padre. Quando ero piccolo, per farmi addormentare mi cantava sottovoce arie d'opera, e non ho mai dimenticato l'emozione che provavo quando nelle visite domenicali al ramo napoletano della mia famiglia, aspettavo con ansia il momento in cui mia zia si sarebbe seduta al pianoforte.
Ho amato tutti gli artisti che ho diretto: sono stato conquistato dalla figura e dalla voce di Alice, dal fascino di Miguel Bosè, dal timbro evocativo della voce di Tosca e dalla freschezza della composizione Luna di Gianni Togni. La mia attenzione ai particolari, giudicata a volte maniacale, è l'espressione di un modo artigiano di fare musica, che cura l'unicità delle produzioni, sempre con una forte componente autobiografica, limandone ogni aspetto fino al raggiungimento di una compiutezza ideale. Canzoni come Strano il mio destino per Giorgia, Storie di tutti i giorni per Riccardo Fogli, nate con Maurizio Fabrizio, sono diventate dei grandi successi dopo una fine opera di cesello. Il brano E' la mia vita, interpretata da Al Bano ("E' la mia età che se ne va e quanto amore via con lei…"), contiene una parte importante della mia storia, allora mi stavo affacciando ad una nuova età e mi avvicinavo consapevole alla trasformazione della mia carriera.
Senza rinnegare nulla degli anni passati in studi di registrazione, estenuanti battaglie con la discografia, attese trepidanti per i risultati commerciali, ho deciso di lasciar emergere appieno la mia anima d'artista
sempre alla ricerca della bellezza e di far confluire la mia attenzione verso nuove esperienze.