MICHAELA SANGIORGI Scrittrice

Lucariello ed il mondo in cui crede

Esistono persone che nascono con una idea ben precisa e chiara di bellezza, di armonia e trascorrono la loro intera vita con l’intento di trasmetterla: una di esse è Giancarlo Lucariello, uomo poliedrico ed intellettuale di grande vivacità. Giovanissimo, seppe inserirsi nel mondo musicale con competenza e grande intuito, muovendo i primi passi come collaboratore artistico della United Artists Music. In veste di produttore ha saputo mutare i destini di artisti come i Pooh, Caterina Caselli, Alice, Riccardo Fogli, Viola Valentino, Gianni Togni, Miguel Bosé, Tosca, Al Bano, Giorgia, per citarne alcuni. Fautore del successo di brani che hanno valicato confini ed oceani, non è solo l’anima organizzativa in grado di curare sia la nascita di un album che l’immagine dell’interprete: è la mente lucida e determinata capace di lavorare fianco a fianco dell’artista con cui collabora, condividendo gli scopi e l’esperienza nata dalla pluridecennale conoscenza del settore.

Dallo scorso 13 dicembre il produttore e editore musicale, autore e regista teatrale vanta nel suo curriculum l’album “Un mondo in cui credere – Romanze senza tempo“, la cui interpretazione è stata affidata a Luca Notari, da anni attivo soprattutto nell’ambito teatrale e del musical. Disponibili sia su Vinile che CD per l’etichetta Nar International, le undici tracce che vanno a comporre la tracklist hanno visto Lucariello affiancato a Maurizio Fabrizio, Marco Betta, Ennio Speranza, Pino Marino, Guido Morra, Vincenzo Incenzo, Enzo De Rosa, Maurizio Galli. Viviamo in un mondo che abbiamo reso sempre più veloce, dove la musica “usa e getta” reclama sempre più spazio e segue unicamente le logiche del mercato, non dell’arte. Prenderci del tempo non per sentire, bensì per ascoltare un album è un regalo che Lucariello fa a tutti coloro che amano il bel canto e testi che inducono alla riflessione. “Un mondo in cui credere – Romanze senza tempo” non è una semplice sequenza di canzoni: mi viene spontaneo associarlo all’idea di un libro in melodie e versi dove, anticipata da una introduzione e chiusa dall’indice e dai crediti finali, si dipana una storia fatta di sogni, speranze, disillusioni, dolore. Il filo che unisce tutto è l’amore. Tanto amore: per la vita, la musica, la donna vera e quella idealizzata, i figli, il pensiero libero da vincoli. Come finestre aperte sui momenti diversi di una esistenza, la voce di Notari ci guida attraverso riflessioni ed emozioni che non si può fare a meno di condividere, tanto vivide sono le immagini evocate dall’orchestra sinfonica.

 

1. PRESENTAZIONE
La traccia che va ad aprire l’ideale “viaggio” allestito da Lucariello ci offre, attraverso la voce di Marco Attanasio, la preziosa introduzione che permette di comprendere come e con quali finalità è nato l’album. Infatti le «nuove, sognanti composizioni nascono da un magico incontro di artisti, compositori e autori che portano in dote una innata e poi coltivata predilezione per la cultura musicale dell’Opera italiana: un immenso dono tramandato dai loro genitori e dai loro nonni vive dentro la loro memoria del cuore. È il canto lirico la loro ispirazione, un mondo ideale oggi non più di moda, ma proprio per questo senza alcun bisogno di esserlo e comuque ancora molto amato». Poi, ancora: «Le nostre romanze senza tempo vogliono raccontare il passionale incontro della melodia, dell’armonia e della poesia: una fusione d’amore che esalta il talento e il bel canto dell’interprete attraverso storie che tratteggiano struggenti emozioni e impressioni diverse: pianto, felicità, gioia, amore, solitudine, speranza. Frammenti di vita, piccoli grandi sogni, allo stesso tempo semplici e ambiziosi nell’evocare una lunga tradizione, ma ponendosi intenzionalmente a lato di essa, musica di oggi, non per l’oggi. Una riplasmazione creativa e stilistica, musica di un profondo e largo respiro che ambisce a superare il tempo e volgendo lo sguardo all’indietro, verso l’epoca che ha creato la nostra cultura musicale, cerca di fluttuare in un tempo senza tempo».

 

2. BEL CANTO (Maurizio Fabrizio – Giancarlo Lucariello – Pino Marino)

‘a voce è ‘a voce mia ch’appiccia sta nuttata
ma ‘a voce è ‘a voce toja
e dentro me c’è ‘a voce toja

Nella prima interpretazione di Notari è inevitabile cogliere più di un accenno autobiografico di Lucariello: il meraviglioso golfo di Napoli cui deve i suoi natali. Il dialetto partenopeo così struggente e poetico. La citazione da la “Tosca“di Giacomo Puccini e quell’amore per l’opera trasmesso dal padre. È proprio nella strofa “dentro me c’è ‘a voce toja” che troviamo il riferimento allo stretto legame che si viene a creare tra genitore e figlio: ciò che io sono vive anche in te, dal primo respiro all’ultimo battito di ciglia. Perché essere genitore, essere padre, non è solo dare la vita: è insegnare come affrontarla ed apprezzarla.

 

3. GOLFO MISTICO • (Marco Betta – Giancarlo Lucariello – Pino Marino)

io chiedo a te un’altra via dov’è
come finirà questo viaggio che da sempre è con me

Il protagonista di questa storia raccontata attraverso le armonie e le importanti suggestioni dell’orchestra sinfonica prende in mano la propria vita e parte, alla ricerca di quel “senso disperso dell’amore che per sempre inseguirò“. La madre cui si rivolge è la musica, grande guida ed ispirazione cui sempre si torna, certi di trovare un rifugio sicuro. Ed un rifugio è proprio quel “golfo mistico” citato nel titolo del brano: non un luogo geografico, bensì lo spazio che, a teatro, viene riservato all’orchestra, ideato a forma di conchiglia e denominato in tal modo da Richard Wagner.

 

4. DEL PERDUTO AMORE • (Maurizio Fabrizio – Guido Morra)

     coltivavo in me l’idea del mare l’entusiasmo per l’immensità
e invece sono dentro ad un bicchiere di acqua fredda e sporca
di un sole falso che neanche guarda giù

L’umano cammino è fatto di grandi gioie e di grandi dolori, di sentimenti così estremi che inducono a pensare che il cuore non possa sopportarli senza spezzarsi a metà. Solo quando l’amore ci pervade e viene ricambiato, così come quando d’improvviso ci viene negato, siamo in grado di renderci conto quanto ampi possano essere i suoi confini, profondi gli abissi in cui ci sentiamo cadere. Questa è l’esperienza che vive il protagonista del brano, consapevole del fatto di non essere più in grado di salvarsi dalla nostalgia di quel grande amore che non esiste più. Accompagnato dalla presenza costante di un’anima che si sente affine ma che ha scelto un destino diverso dal proprio, lo spazio angusto che il dolore sa creare nella mente e nell’anima è qui rappresentato dal bicchiere ricolmo “di acqua fredda e sporca“, dove il protagonista si trova immerso.

 

5. ROSA CHE STAI NASCENDO • (Maurizio Fabrizio – Giancarlo Lucariello – Vincenzo Incenzo)

il cuore mio si ferma mi dice che sei tu
quante vie camminai quanti addii per te
in un momento l’infinito sei

Ogni amore vissuto è grande e diverso, un mondo a parte. Se un amore è in grado di gettarci in un abisso, quello stesso sentimento coltivato per un’altra anima può risollevare e indicare una nuova via. Il cammino che ci porta verso le altre persone, verso nuovi affetti e sentimenti così grandi, è fatto di addii e lontananze, di esperienze e nuovi luoghi. Quello cantato in questo brano è l’amore per un figlio, quella rosa che si sta aprendo davanti agli occhi meravigliati di un padre. Ecco che d’un tratto sa quale senso dare alla parola “esistere“, perdendo ogni senso di egoismo e sentendosi pronto a donarsi completamente a quella scintilla di vita che risplende di fronte a lui.

 

6. PARLAVAMO ALLE STELLE • (Maurizio Fabrizio – Giancarlo Lucariello – Pino Marino)

e poi c’era tempo per noi
parlavamo alle stelle seguendo la scia che ci indicava la via
ho attraversato il mondo per cercare te

Da sempre le persone si cercano per colmare quel vuoto che siamo destinati a custodire dentro di noi, per conquistare quel senso di appartenenza cui ognuno anela. L’equilibrio è fatto di due persone, di due che diventano uno, di mondi solitari che collidono e si uniscono, dando vita a nuove realtà. Guardando insieme nella stessa, unica direzione, si annullano le differenze legate all’età: chi ha raggiunto l’autunno percepisce di nuovo il tepore profumato di maggio, condividendo il sogno di un tempo che non ha fine.

 

7. POETA INUTILE • (Maurizio Fabrizio – Giancarlo Lucariello – Pino Marino)

Dio, che da lì mi tocchi l’anima
lascia per me la solitudine
che ho scelto io da sempre nel cuore mio

Il senso di mancanza nutrito nei confronti di una persona amata nasce dalla lontananza, che può essere fisica ma anche dell’anima e dell’età. Lontano può essere un figlio che, sfuggito alla presa sicura della mano del padre, affronta da solo un cammino lungo il quale non vuole essere seguito. Come un oscuro compagno di viaggio, la solitudine mina il cammino di quel padre che, immerso in un mondo pieno di gente, desidera il sorriso di quell’unica anima cui tiene più di se stesso.

 

8. CHE MISTERO È L’AMORE • (Maurizio Fabrizio – Giancarlo Lucariello – Pino Marino)

vivo solo e penso che non so
parlarti e non parlare più con te amare non amando te

L’amore è il più assoluto, totalizzante, egoista dei sentimenti: pretende di occupare ogni recesso del nostro cuore, riempie i pensieri, li rapisce e porta via lontano, restituendoli solo in cambio di una intensa malinconia. È talmente totalizzante da convinverci che ogni gesto non può essere lo stesso se compiuto senza la persona amata: parlare, amare, sognare. Ma il vivere ci insegna che sì, non ci sarà mai più un amore così: ciò che verrà dopo sarà diverso, ma non meno importante. Anche quando l’amore che stiamo provando non trova la sua strada, rimanendo un segreto custodito nel cuore, “un mondo che non c’è“.

 

9. VENTO NELL’ANIMA • (Giancarlo Lucariello – Enzo De Rosa – Maurizio Galli)

vorrei gridare male di vivere
io chiedo aiuto se mi ascolterai
se tu sei qui vicino alla mia stella

Il “male di vivere“, l’annientante condizione della depressione, è un pozzo profondo nel quale l’anima non sa più distinguere l’uscita. Il disco luminoso del cielo che brilla alla sommità non viene più riconosciuto ed il mondo è un luogo dal quale difendersi, ignorandone ostinatamente ogni bellezza.

 

10. UN MONDO IN CUI CREDERE • (Maurizio Fabrizio – Giancarlo Lucariello – Ennio Speranza)

e questo tempo per noi è terra e cielo da toccare
un mistero da affrontare
è possibile cambiare cerca dentro te

Nell’ultimo brano dell’album troviamo l’ottimismo e la prospettiva di un nuovo futuro donati da un dolore che ormai appartiene al passato: il concetto del cambiamento, dell’evoluzione ottenuta lavorando su se stessi è il tema cardine di questo pezzo. Sentire la vita, percepire in pieno il mondo che ci circonda riscoprendone la bellezza è il primo passo per tornare a vivere e permettere ai propri pensieri di ottenere quella libertà che prima sembrava perduta per sempre. Per l’autore tutto ciò è imprescindibile dalla fede, da quell’atto di cieca fiducia in un mistero che la mente umana non è in grado di comprendere.

 

11. TITOLI DI CODA
Ritroviamo la voce di Marco Attanasio nell’elencare i titoli dei brani, i nomi degli autori e di quanti hanno collaborato alla realizzazione dell’album.