Sono stato definito “irresponsabile”.

Penso che tra i miei pregi vi sia sempre stato, fin dalla mia giovinezza, il senso di responsabilità. Eppure mai avrei immaginato di sentirmi onorato di essere considerato irresponsabile, entrando a far parte di un gruppo di irresponsabili quanto me e più di me, capitanati da un genio irresponsabile come Giancarlo.

Ho visto per la prima volta Giancarlo 14 anni fa. Partecipavamo ad una riunione per un lavoro al quale eravamo entrambi stati invitati a collaborare. Lui era in un angolo, in silenzio durante il mio intervento. Con il suo sguardo tipico, di quelli che ti scrutano, con le sopracciglia leggermente aggrottate.

Quel giorno compresi di aver superato un esame in cui lui fu uno degli esaminatori.

Da allora è nata una felice intesa, una grande amicizia. Con lui ho ripercorso passo dopo passo tutta la sua lunga carriera di produttore quando insieme abbiamo allestito il sito di Classica Oggi. Tante ore passate a telefono, lavorando su ciò che egli aveva già ben in mente. Perchè Giancarlo, ho imparato col tempo, quando inizia un nuovo progetto, ha già in mente tutto: la forma e la sostanza, sa dove partire e soprattutto sa dove arrivare. E ti coinvolge nella sua visione, lavorando insieme a te, ascoltando i tuoi consigli ma senza mai deviare dalla sua rotta.

In questi anni ho imparato molto da lui, ma se dovessi restringere il campo direi di aver imparato da lui soprattutto due cose: che c’è sempre il tempo per sognare e per intraprendere nuove idee, progetti e sfide. E che il dettaglio non va mai trascurato, ma che l’infinita serie di piccoli e quasi insignificanti dettagli messi uno accanto all’altro rendono il lavoro finale sublime.

Caro Giancarlo, da quando ti conosco ti sento dire che ormai hai fatto tutto quello che potevi fare, che non ti resta che il riposo. Ma ogni tanto riesci, come un bravo prestigiatore, a tirar fuori dal tuo cilindro, in questo mondo in cui tutto è già stato fatto e detto, una nuova idea che è sempre la più nuova e moderna di tutte le altre idee.

Grazie per averci regalato mille emozioni con questo disco magistralmente cantato da Luca, che mi è entrato in testa la notte del 6 dicembre e che da allora non è riuscito ancora a venir fuori.

Grazie per il grande affetto e la grande stima che in ogni occasione mi dimostri.

Grazie per la tua sincera amicizia.

MARCO PUZZO