Giancarlo l’ho conosciuto che avevo 23 anni, e lo frequento ancora, assai volentieri, a 65, e ho detto -quasi- tutto.
Ricordo bene, in uno dei nostri primi incontri, il suo leggendario cappotto di cammello; lui era un produttore di enorme successo, io solo un ragazzetto proletario pieno di velleità, di astratti furori e di cocciutaggini.
Ha fatto di me un professionista, e non è una parolaccia. In effetti, semplicemente, mi ha cambiato la vita. Gli sarò grato per sempre. Il suo libro, come sempre le sue cose, é elegante e indiscutibile.