Sono stato sempre incuriosito ed attratto dal percorso esistenziale di Giancarlo Lucariello. Il Produttore Discografico che ha segnato e aperto le strade della canzone italiana spezzando con il passato verso un orizzonte luminoso ed in contatto con il mistero della vita.
Quei suoni nuovi che egli realizza per immagini e colori sono e resteranno un marchio indelebile dei Pooh. Essi provengono da un altrove che chiamo silenzio insondabile e attraverso la mediazione (da vero e proprio Medium) del Produttore, si intrappolano nella sua tela, umanizzandosi e trovando spazio e libertà nel linguaggio dell’anima. Lui è la “chiave d’uso” della creatura Pooh.
Anni fa lessi un libro dei Pooh che riguardava la loro storia dal loro punto di vista. Quindi in questi giorni avevo premura di leggere la storia del Gruppo e capirla dal punto di vista di Giancarlo Lucariello, dissetando quel pensiero che da tempo mi aleggiava intorno. Lessi il suo nome per la prima volta addirittura in Francia su un album di Gianni Togni. I Francesi adoravano quel mondo.
Nel libro c’è un passaggio che mi ha emozionato particolarmente. Ciò che più mi ha catturato è nel capitolo: “Forse ancora poesia”.
C’è l’immagine di un uomo che ha Amato e Plasmato la sua creatura con fatica, caparbietà, lungimiranza e che inevitabilmente poi si vede costretto ad abbandonarla. Lui scrive: “tutto si è avverato” …. perché in fondo egli ha sempre saputo cosa sarebbe accaduto nel VIAGGIO.
Lui Cosciente Precursore.
Il libro è Il concerto di una Melodia Infinita che comincia e finisce, poi rinasce, ricomincia e finisce, poi rinasce “ad libitum”.
Questa immagine mi ha catapultato all’interno del teatro Brancaccio di Roma; ero lì sul soffitto e osservavo in penombra il produttore che al suono di quella musica si avvia verso l’uscita, con la sua “valigia”. Sembrerebbe un film ed un giorno lo sarà.
Li c’è tutto il senso dell’equilibrio instabile dell’esistenza. Il senso della ricerca e della Bellezza.
Vi è il distacco per la rinascita verso nuovi orizzonti così come è per tutti noi, dove l’Amore è il punto Focale che dal Buio rifulge verso la Luce, che di Luce è sempre, perché lì dove il mondo sembra finire da lì nasce la vita.